Questi biscottini per me vogliono dire Natale. Ogni anno, quando andavo a trovare la nonna per le festività natalizie, non mancava mai un enorme vassoio pieno di questi biscotti profumati e deliziosi.
Ricordo ancora questo bel vassoio, di ceramica, pesantissimo, bianco e rosso con un motivo di ghirlande. Non sò dire se era pesante perchè era di ceramica o perchè era talmente carico di biscotti.
Ho deciso di provare a farli, sebbene abbia qualche problema con gli impasti… Mia mamma alla notizia, nel suo solito modo incoraggiatore mi ha detto: “Noooooooo, non li fare! Sono difficili! Non sei capace.”
Se mi viene detto che non devo fare una cosa, state pur certi che la faccio subito. E via giù a impastare.
Ingredienti per circa 100 biscotti:
500 gr farina di mais fine – 100 gr fecola di patate – 250 gr zucchero – 2 uova – 200 gr burro – 2 bicchierini di liquore – ½ bustina di lievito – zucchero a velo
Sul tagliere o in una ciotola, mettete la farina a fontana, la fecola di patate, lo zucchero e al centro le uova, il burro ammorbidito tagliato a pezzetti (mi raccomando non deve essere fuso) e il liquore. La nonna usava, il già più volte nominato Sassolino, dato che qua non si trova, ho messo il Rum preso a Santo Domingo. 🙂
Si impasta il tutto, all’inizio con l’aiuto di una forchetta, poi con le mani, fino a che non risulta un impasto omogeneo. La consistenza e l’aspetto sono simili a quella della pasta frolla.
Si stende con il mattarello, và lasciato abbastanza alto perché altrimenti si sbriciola. Ogni tanto, quando vedevo che la pasta si scaldava troppo e diventava lucida, la mettevo 10 minuti in frigorifero. Con delle formine tagliate i biscotti.
Io lo ho messi sulla placca da forno con un po’ di carta da forno, 15 minuti a 160°. Cmq teneteli d’occhio, appena iniziano a diventare dorati vanno tolti dal forno, si bruciano rapidamente.
Una volta freddi vanno spolverati generosamente con lo zucchero a velo.
E’ stata una faticaccia e che ansia a tirare l’impasto, però sono soddisfatta del risultato. Non sono come quelli della nonna, niente sarà come lo faceva lei, però ci potrebbero somigliare.